Disturbi della sfera sessuale

La sessualità è un bene della persona. Le sue funzioni (ludica, comunicativa e procreativa) svolgono un ruolo fondamentale per il benessere psico-fisico. Infatti, anche un piccolo problema in questo ambito può causare disagi emotivi e contribuire all’insorgenza di altri disturbi e patologie, come ansia e depressione.

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Disfunzioni sessuali 

Ci sono vari aspetti della salute fisica e psichica che possono impedire o ostacolare una normale e soddisfacente vita sessuale.

Ecco i principali:

  • la mancanza di desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile
  • il disturbo sessuale ipoattivo maschile
  • il disturbo erettile: l’incapacità di ottenere o mantenere l’erezione
  • l’eiaculazione precoce
  • l’eiaculazione ritardata: assenza o ritardo nell’eiaculazione
  • disturbo dell’orgasmo femminile: ritardo o assenza dell’orgasmo
  • disturbo del dolore genito-pelvico (dispareunia e vaginismo): difficoltà nella penetrazione vaginale, dololore vulvo-vaginale durante il rapporto, paura e ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale, tensione e contrazione dei muscoli del pavimento pelvico.

Parafilie

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il dsm-5, definisce la parafilia “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti”. La dimensione patologica della parafilia è caratterizzata dal disagio, dal danno e dal malessere che può provocare a sé stessi e/o agli altri. In questa prospettiva, gli impulsi, i desideri o i comportamenti sessuali si trasformano in alterazioni patologiche del desiderio o dell’atto sessuale.

È parafilia, per esempio, l’eccitazione sessuale che comporta fantasie, desideri, comportamenti che coinvolgono bambini in età prepuberale o con bambini, comunque, sotto i 13anni di età; il desiderio di fare sesso con oggetti o animali, di dare o ricevere dolore fisico durante un rapporto, di umiliare il partner o farsi umiliare, di abusare sessualmente e con la forza di persone non consenzienti.

Alcune delle parafilie più comuni sono:

  • disturbo feticistico: usare oggetti o focalizzare l’attenzione su parti del corpo non genitali
  • disturbo voyeuristico: spiare altri nella loro intimità
  • disturbo esibizionistico: esibire i genitali
  • disturbo pedofilico (pedofilia): interesse sessuale per i bambini
  • disturbo da masochismo sessuale: farsi infliggere umiliazioni, bondage (costrizione fisica del partner mediante legature, cappucci, bavagli) e sofferenze
  • disturbo da sadismo sessuale: infliggere umiliazioni, bondage o sofferenze
  • disturbo frotteuristico: toccare o strofinarsi contro un individuo non consenziente
  • disturbo da travestitismo: eccitarsi sessualmente attraverso il cross-dressing (indossare abiti del sesso opposto)

Disforia di genere (disagio affettivo e cognitivo in relazione al genere assegnato)

L’identità di genere si riferisce al senso di appartenenza a un sesso e a un genere, alla percezione e alla consapevolezza che una persona ha di sé stessa maschile, femminile o non binario.

La percezione di una incongruenza fra il genere assegnato e il genere percepito dall’individuo può generare dissonanza e sofferenza. In questa condizione la persona può tendere ad attivare i cambiamenti fisici attraverso un trattamento ormonale e chirurgico. Considerato il forte impatto che la disforia di genere può avere sull’equilibrio emotivo di una persona, può essere particolarmente rilevante attivare anche un percorso di supporto psicologico.

La condizione di disagio è diversamente presente nel transgender, la persona che si identifica in modo transitorio o persistente con un genere diverso da quello assegnato alla nascita e nel transessuale, la persona che ha realizzato o desidera attivare una transizione sociale opposta al sesso assegnato alla nascita.

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