Bambini

Nel corso dello sviluppo, il bambino e/o la famiglia possono non avere risorse adeguate o sufficienti per gestire eventi traumatici o difficoltà legate a predisposizioni genetiche. E le “sfide”, solitamente occasione di crescita, possono indurre un blocco. Atteggiamenti, comportamenti e modalità di relazione problematici possono essere la spia di difficoltà sul piano emotivo e psicologico.

Con un intervento mirato possiamo aiutare tuo figlio a:

– comprendere i suoi bisogni e imparare ad esprimerli
– trovare e valorizzare le sue risorse interiori per gestire conflitti e tensioni interni ed esterni
– gestire le difficoltà emotive e psicologiche

Sono previsti inoltre interventi di consulenza familiare/genitoriale per accompagnare i genitori a trovare le modalità più funzionali a supportare i propri figli.

Approfondisci:

Ci occupiamo di psicologia dell’età evolutiva da oltre vent’anni: abbiamo consolidato un’ampia esperienza, validata dalla ricerca scientifica, nel sostegno emotivo ai più giovani e alla genitorialità

Al fianco di genitori, figli e insegnanti c’è un’equipe multidisciplinare, con psicologi, educatori, psicoterapeuti e neuropsicologi dell’età evolutiva

Contattaci: individueremo insieme il percorso giusto per tuo figlio

L’infanzia e lo sviluppo

Durante l’infanzia, l’esperienza e i fattori ambientali hanno un ruolo molto rilevante sullo sviluppo cerebrale (neuroplasticità), comportamentale, emotivo e psicologico di una persona. Il bambino “è il padre dell’uomo” (W.Wordsworth, 1802). Proprio grazie all’interazione con l’ambiente circostante il bambino scopre il mondo e le “sfide” del quotidiano gli consentono di sviluppare di volta in volta nuove competenze e capacità. Nel corso dello sviluppo, tuttavia, i bambini possono trovarsi in particolari circostanze, nelle quali le risorse possono non risultare adeguate o sufficienti. Queste possono riguardare eventi traumatici o situazioni difficili da fronteggiare (a casa, a scuola, con i coetanei), oppure  predisposizioni genetiche o temperamentali (per esempio disturbi dello spettro autistico o disturbi specifici dell’apprendimento). Così, le “sfide”, solitamente occasione di crescita, possono invece indurre un blocco.

Il trattamento dei disturbi nell’infanzia

L’approccio multidisciplinare e l’integrazione tra le varie professionalità permettono di fornire un contenitore emozionale sicuro al bambino per gestire clinicamente i sintomi, individuare le cause del disagio, sperimentare nuove modalità comportamentali, affettive e relazionali. Perché l’intervento sia efficace, è opportuno il coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola, che possono contribuire in maniera determinante al superamento delle difficoltà. Offriamo consulenza psicodiagnostica e clinica in queste aree:

  • ansia, fobie e paure: preoccupazioni eccessive e incontrollabili rispetto e eventi o attività quotidiani, a scuola (ansia da prestazione e/o perfezionismo), nello sport, nelle relazioni sociali;
  • difficoltà emotivo-relazionali e motivazionali: ansia, paure e disagio relativamente alle relazioni con coetanei e adulti, con potenziale conseguente isolamento fino all’hikikomori;
  • ossessioni e compulsioni: presenza di assillanti pensieri intrusivi e ripetitivi, dubbi e preoccupazioni persistenti (ossessioni) e conseguenti ruminazioni mentali (riflettere incessantemente), rituali e comportamenti ripetitivi/stereotipati (compulsioni);
  • difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento: bisogni educativi speciali (bes), dislessia (disturubo nella lettura), discalculia (nel calcolo), disgrafia (nella scrittura);
  • problemi alimentari (per esempio selettività eccessiva);
  • problemi emotivi, (per esempio depressione, esplosioni di rabbia e sbalzi d’umore);
  • nuove dipendenze (videogiochi, internet, smartphone);
  • disturbi del sonno: insonnia, sonnambulismo, terrore notturno;
  • disturbi dell’evacuazione: enuresi (pipì addosso), encopresi (cacca addosso);
  • disturbo da deficit di attenzione/iperattività o adhd: comportamenti della categoria iperattività-impulsività e della categoria disattenzione;
  • disturbi del comportamento dirompente: disturbo oppositivo-provocatorio, problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti;
  • balbuzie (alterazioni della normale fluenza e della cadenza dell’eloquio), tic e mutismo selettivo (incapacità di comunicare in contesti ritenuti minacciosi);
  • disabilità intellettiva: funzionamento intellettuale ampiamente sotto la media;
  • disturbi dello spettro autistico.

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